- Litera: Dil Edebiyat ve Kültür Araştırmaları Dergisi
- Vol: 28 Issue: 2
- "The fairy of a thousand lovers": Notes on Constantinople by Edmondo De Amicis
"The fairy of a thousand lovers": Notes on Constantinople by Edmondo De Amicis
Authors : Alberto Brambilla
Pages : 185-200
Doi:10.26650/LITERA482712
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Publication Date : 2018-12-18
Article Type : Research
Abstract :De Amicis (1846-1908) è uno dei più attenti intellettuali italiani, capace di dare voce ai problemi ed alle aspirazioni di una giovane nazione. Tuttavia egli è considerato dagli storici della letteratura italiana un autore ‘minore’. Eppure egli è stato anche uno degli autori italiani più noti all’estero come conferma la fortuna editoriale di Costantinopoli (1877-78), libro di viaggio scritto da De Amicis dopo un soggiorno nella metropoli. Pubblicato inizialmente in due volumi Costantinopoli fu presto tradotto in molte lingue. Nel 1882 fu stampata anche un’edizione illustrata dal pittore italiano Cesare Biseo. Tale versione, anch’essa presto tradotta in varie lingue, contribuirà a costruire l’immaginario europeo nei confronti di Istanbul e in genere dell’Oriente. L’articolo prosegue tentando una spiegazione della dedica presente nel volume, in cui De Amicis avverte che Costantinopoli sarà il suo ultimo libro di viaggio. In effetti Costantinopoli segna il passaggio ad una letteratura non solo di consumo, ma più impegnata sul piano civile. Il saggio prende poi in considerazione la figura di un compagno di viaggio di De Amicis, il pittore orientalista Enrico Junck, sottolineandone il ruolo importante all’interno di Costantinopoli. L’articolo si sofferma infine su una curiosa e sin qui sconosciuta commemorazione di De Amicis, pronunciata a Costantinopoli da Alarico Buonaiuti. Essa è una preziosa testimonianza di crisi profonda del rapporto di De Amicis con la cultura italiana, di lì a poco assalita dalla rivoluzione futurista.Keywords : De Amicis, Costantinopoli, letteratura odeporica, traduzioni, Enrico Junck, Alarico Bonaiuti